Sacmi: Bottiglie piene alla velocità di zenon. (Italia)
Per le aziende che rappresentano l’eccellenza del made in Italy, l’innovazione e la capacità inventiva significano capacità di trovare soluzioni efficaci a nuovi problemi attraverso una nuova combinazione di strumenti che la tecnica mette già a disposizione.
È il caso della Sacmi, leader nei settori ceramica e closures, uno dei marchi italiani più conosciuti nel settore delle macchine per l’imballaggio e il confezionamento nel settore del Food & Beverage.
Dalla preforma alla bottiglia piena
La attività di Sacmi per l'industria delle bevande si divide in quattro società del gruppo: la capogruppo Sacmi Imola, Sacmi Filling di Parma, Sacmi Verona (che include il marchio di Sacmi Labelling) e Sacmi Packaging di Imola: quattro aziende di eccellenza che producono macchine affidabili, flessibili e performanti.
Per rispondere al meglio alle esigenze di un settore in profonda trasformazione e migliorare così il proprio posizionamento competitivo, il gruppo italiano ha deciso, negli ultimi anni, di proporsi sul mercato anche come impiantista. Questo ha reso possibile la proposta di soluzioni integrate, chiavi in mano, che consentano lavorazioni dalla materia prima fino al prodotto finito.
Una delle più recenti innovazioni messe a punto da Sacmi in questo ambito è il sistema Combo, una macchina che, come suggerisce il nome, mette insieme le funzionalità di due stazioni: una formatrice-soffiatrice e una riempitrice.
La macchina Combo è una soluzione completa che preleva una preforma ed è in grado di consegnare una bottiglia piena e tappata: la macchina inizia il ciclo di lavorazione prelevando le preforme e portandole in un forno a lampade per la fase di riscaldamento; una volta che le preforme hanno raggiunto la giusta temperatura, vengono inserite in uno stampo e soffiate. Il risultato di questo processo è la bottiglia con la sua forma definitiva. Dopo la fase di soffiatura la bottiglia viene inserita in una giostra per il riempimento e la tappatura.
Massimiliano Baruzzi, responsabile software per la parte HMI di Sacmi, racconta come nasce l’idea del sistema Combo. “Inizialmente la Sacmi proponeva la macchina di riempimento sviluppata a Parma, in seguito è stata sviluppata ad Imola la macchina di soffiaggio. Dopo un periodo di test sul campo della nuova macchina di soffiaggio si è deciso di realizzare la macchina combinata in modo da venire incontro alle esigenze del mercato con una risposta che rispondesse alle richieste di avere un'unica soluzione integrata per le linee di riempimento. Dovevamo quindi sviluppare una nuova interfaccia operatore che funzionasse sia su due pannelli separati, per le macchine stand alone che avremmo comunque mantenuto in produzione, sia su un unico pannello per la soluzione Combo”.
Velocità innanzitutto
L’idea di realizzare il sistema Combo per soffiaggio, riempimento e tappatura delle bottiglie nasce nel mese di gennaio con l’ambizioso obiettivo di completare il progetto entro maggio 2011, in tempo per portare la linea alla fiera Interpack di Düsseldorf. I tempi di realizzazione, collaudo e messa in opera della macchina erano dunque strettissimi.
Le interfacce originali delle due macchine erano già state disegnate con zenon, strumento che Sacmi ha iniziato a utilizzare sin dal 2003, ma era necessario un forte lavoro di standardizzazione e reingegnerizzazione per riuscire a renderle omogenee per poter essere utilizzate su un pannello unico.“Conoscendo bene le caratteristiche e la flessibilità di questo tool non abbiamo avuto dubbi nello scegliere a quale software affidarci per la progettazione della nuova interfaccia”, sottolinea Baruzzi.
Suddivisione progetti intelligente
Utilizzando i progetti di inclusione , i tecnici del reparto di ricerca e sviluppo della Sacmi hanno potuto velocizzare l’industrializzazione del sistema. “La scelta di utilizzare uno Scada al posto di un software di programmazione – spiega Baruzzi – aveva l’obiettivo di semplificare la realizzazione dell’interfaccia. zenon ci ha permesso di sviluppare la nuova interfaccia senza dover collaudare le parti di codice relative alle funzioni più comuni, già testate e funzionanti in altri progetti. Ci siamo così potuti concentrare sulla realizzazione delle parti a valore aggiunto, per esempio l’organizzazione dei dati nelle pagine, la navigazione, gli aspetti ergonomici e la realizzazione di parti comuni che unissero i dati di entrambe le macchine in modo da rendere più semplice l’utilizzo della stessa. Abbiamo così potuto velocizzare la progettazione e la messa in opera della macchina”.
Indipendenza da risoluzione
Un altro elemento importante che ha favorito la scelta di zenon è stato il supporto alla grafica vettoriale. “I pannelli delle macchine stand alone e quello della linea Combo avevano risoluzioni diverse: 1024 x 768 e 1280 x 1024. Poter utilizzare un unico progetto con diverse implementazioni grafiche per noi è stato fondamentale”, racconta Baruzzi.
zenon ha inoltre semplificato la condivisione del lavoro tra le diverse strutture Sacmi coinvolte nel progetto. Le macchine della Sacmi sono infatti realizzate negli stabilimenti delle società del gruppo da diversi sviluppatori. “Grazie a zenon abbiamo creato un archivio unico di oggetti e parti standard su cui hanno potuto lavorare tutti i nostri tecnici, realizzando poi l’interfaccia finale. L’unificazione delle librerie di oggetti e dei simboli e la conseguente presentazione omogenea delle interfacce operatore, che ha per noi anche dei significativi ritorni di immagine, ci ha consentito sia di risparmiare tempo e risorse in fase di progettazione sia di semplificare la gestione di successive modifiche”.
Quanto al supporto ricevuto dai tecnici COPA-DATA, Baruzzi ha solo parole positive: “Competenza, velocità di risposta, invio di esempi di risoluzione di problemi in tempi rapidi”.
Indietro